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MESSAGGIO DEL MINISTRO ANTONIO TAJANI PER LA GIORNATA DELL’AFRICA

Oggi celebriamo la giornata dell’Africa e il sessantesimo anniversario dell’Organizzazione dell’Unità Africana, fondata il 25 maggio 1963 e divenuta dal 2002 Unione Africana.

L’Africa, un continente a noi vicino, troppo spesso dimenticato, sul quale il Governo italiano vuole riportare l’attenzione di tutta la Comunità internazionale.

Per fare questo, nostro interlocutore privilegiato è l’Unione Africana, che ha lavorato duramente per promuovere la pace e la stabilità del continente e per stimolare l’economia, anche attraverso l’ambizioso progetto di creare una zona di libero scambio che connetterà 1.3 miliardi di persone.

L’Italia vuole sviluppare un partenariato equo con i Paesi africani, basato su obiettivi di crescita condivisi e su benefici reciproci.

In questo contesto si inserisce quello che chiamiamo il “Piano Mattei”, contributo italiano di un più ampio progetto di investimenti europei, “il Piano Marshall”.

Il Piano Mattei vuole sostenere settori strategici per l’Italia, come l’agroindustria, la transizione energetica, la creazione di posti di lavoro, la tutela del patrimonio culturale e identitario, sottolineando al contempo l’importanza di rispettare i diritti umani e le libertà fondamentali.

L’Italia è un ponte naturale tra l’Europa e l’Africa.

Per questo vogliamo diventare un hub energetico nel Mediterraneo, collegando l’offerta africana di energia con la domanda europea.

Ad ottobre, in linea con questa visione, ospiteremo a Roma la conferenza Italia-Africa, per promuovere iniziative a tutti i livelli: politico, economico, culturale.

L’Italia è consapevole che il futuro dell’Africa è nelle giovani generazioni.

Per questo consideriamo cruciale condividere conoscenze ed esperienze del nostro sistema educativo e accademico, per formare quelle giovani generazioni che saranno alla guida del continente.

Siamo inoltre molto preoccupati per le situazioni di crisi, soprattutto per le ripercussioni sul piano umanitario: il conflitto armato in Sudan, la crisi economica in Tunisia, l’instabilità in Libia e l’ondata di migranti irregolari che continua a riversarsi sulle coste italiane.

Seguo personalmente questi dossier e mantengo un contatto diretto con i nostri partner internazionali per agevolare la ricerca di soluzioni condivise e tempestive.

Come dimostrato dalla Conferenza sul Corno d’Africa che abbiamo co-organizzato ieri a New York con le Nazioni Unite, gli Stati Uniti, il Regno Unito e il Qatar, l’Italia è in prima linea per mantenere l’attenzione internazionale sul Continente africano.

Continueremo a farlo anche durante la nostra Presidenza del G7, il prossimo anno.

Vorrei quindi ringraziare i servitori dello stato italiano, i diplomatici, i militari, i medici, i missionari, gli accademici, gli imprenditori, i volontari – che ogni giorno – lavorano fianco a fianco con i nostri amici africani per sviluppare lo straordinario potenziale del continente e per creare un futuro di prosperità.

Vogliamo avvicinare ancora di più l’Africa all’Italia e contribuire a creare sviluppo e crescita condivisi.

Contate su di me, contate sul Ministero degli Esteri e sul Governo italiano per raggiungere questo ambizioso obiettivo comune.