L’Italia resta un attore principale nella cooperazione allo sviluppo in RDC.
La Repubblica Democratica del Congo, nonostante non figuri tra i Paesi prioritari per la Cooperazione Italiana, è stata beneficiaria di interventi a partire dal 1982, soprattutto nei settori dell’agricoltura, dei trasporti, della sanità e dell’approvvigionamento idrico, per un valore totale superiore a 82 milioni di euro. A partire dal 1998, la strategia della Cooperazione Italiana si è rivolta progressivamente alla fornitura di aiuti umanitari, sia sul canale bilaterale che su quello multilaterale. Inoltre tra il 2003 e il 2011 l’Italia ha cancellato complessivamente debiti accumulati dal Paese per 1 miliardo di dollari (trattasi in particolare di crediti vantati da SACE o crediti d’aiuto).
Nel 2019, la Cooperazione italiana ha allocato contributi di emergenza per un totale di 800.000 euro per attività di contrasto alla diffusione del virus Ebola (campagna di vaccinazione, azione di team sanitari mo-bili, realizzazione di sepolture “sanitizzate”) nelle regioni nord-orientali del Paese. In particolare, 500.000 euro a favore della FICROSS (a valere sul Fondo Bilaterale di Emergenza, autorizzato lo scorso 16/05/2019) e 300.000 euro a favore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (a valere sul Fondo Bilaterale di Emergenza presso l’organismo, autorizzato lo scorso 12/07/2019). Le attività dei predetti organismi risultano terminate.
Di significativa importanza è l’attività delle numerosissime organizzazioni della società civile italiana operanti in RDC, tra le quali si ricordano: CESVI, CISS, COE, COOPI, CISP, AUCI, Amici dei Bambini, IAHM, Comunità di Sant’Egidio, Incontro tra i Popoli.